Elenco squadre e progetti

FLL48 ASTROBOT

Sfida2018-2019 INTO ORBIT
Qualificazione regionaleNord Est 2
Team NumberFLL48
Nome del TeamASTROBOT
Regione di provenienzaLombardia
CittàBrussero (Milano)
Titolo del progetto scientificoFLL48 ASTROBOT - Cibo e riciclo nello spazio
Abstract del progetto scientificoFino a qualche anno fa, i cibi per gli astronauti erano ridotti in cubetti, a portata di boccone, possibilmente racchiusi in gelatina e, inevitabilmente, ricoperti di salsa piccante, per dare almeno un'idea di sapore. Attualmente la scienza dei pasti in volo si è notevolmente sviluppata, fino a creare oltre 200 diversi pasti creati dalla Space Food System Laboratories della NASA. Houston, abbiamo un problema con la spazzatura. Lo smaltimento dei rifiuti è un problema anche per gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale aiuteremo la Nasa e la ESA a trovare delle nuove e strabilianti soluzioni. L'assenza di gravità priva i cosmonauti del senso dell'olfatto e di gran parte del senso del gusto. Tutti i cibi devono quindi essere conditi con speciali salse che ne esaltano i sapori. E poi c'è il problema del confezionamento, che deve essere particolarmente accurato per resistere alle condizioni estreme dello spazio. Tutto è sotto vuoto; basta una minima quantità di ossigeno all'interno della confezione per compromettere definitivamente il contenuto e renderlo immangiabile. Il processo di disidratazione degli alimenti e la sterilizzazione a freddo alla quale sono sottoposti, li priva inoltre di gran parte delle vitamine e delle proteine: ecco perché i cosmonauti devono comunque integrare la loro dieta con varie pastiglie colorate che garantiscono loro il corretto apporto di tutti i nutritivi. I cibi sono tutti precotti e disidratati, questo perché a bordo delle navicelle è assolutamente vietato accendere fiamme, e quindi cucinare, e non ci sono frigoriferi o freezer. Quello che viene preparato sulla Terra per essere mandato nello Spazio è sempre confezionato sottovuoto, così facendo il cibo si manterrà più a lungo (almeno 18-24 mesi, a volte anche 3 anni) e non ci sarà alcuna possibilità che possa deteriorarsi a contatto con l'ossigeno. Cibo degli astronauti Generalmente, una volta seduti a tavola, gli astronauti si limitano soltanto ad aggiungere un po' di acqua ai loro pasti, calda o fredda che sia. Ma ecco cosa mangiano più spesso: Mac and cheese da reidratare. La pasta è reidratata direttamente prima del consumo e mangiata immediatamente, come quando riscaldiamo al microonde i resti di una pasta al forno avanzata la settimana prima. Nelle navi spaziali si diventa veri esperti di reidratazione, perché nelle confezioni ermetiche la Nasatrasporta anche gamberetti, creme a base di funghi e verdure, zuppe varie, latte e risotti. Tonno termostabilizzato. Si tratta di alimenti non troppo lontani dal nostro tonno in scatola. I pesci, prima di viaggiare verso la luna, sono infatti sottoposti a trattamento termico, per sconfiggere ogni tipo di microrganismo pericoloso. Bevande in polvere. In una prestigiosa confezione in laminato d'alluminio l'astronauta può disinvoltamente trovare le sue polveri preferite e trasformarle in succose bevande. Il menu comprende succo d'arancia, caffè, tè, sidro di mele, limonata, da sorseggiare esclusivamente con una cannuccia. Alimenti irradiati. Se siete abituati a considerare come orrendamente negativo tutto ciò che riguardi le radiazioni, vi ricrederete in viaggio attorno al globo, quando vi spiegheranno che irradiare alcuni alimentiaumenta notevolmente la loro resistenza. Così, maiale, tacchino, manzo, alcuni frutti, persino alcune spezie assumono questo connotato fantascientifico per sconfiggere ogni data di scadenza. Tortillas. A leggerla così pare l'unico cibo immediatamente riconoscibile: una classica tortilla. A stupire è la sua funzione: dovrebbe sulle navicelle costituire l'involucro per tutti gli altri alimenti. Quanti maniservirebbero infatti per recuperare come un giocoliere tutte le parti di un panino in volo? La tortilla può facilmente diventare l'argine con cui vincolare ogni ripieno e portarlo serenamente alla bocca. Insalata di prosciutto. Il piatto è ormai diventato storico perché si tratta della prima portata servita sulla luna. Niente di romantico: le strisce di prosciutto sono condite con pastose salse da reidratare e avvolte ingrandi foglie d'insalata che dovrebbero costituirne il contenitore. Cocktail di gamberetti. il cocktail di gamberetti è il pasto del futuro. L'antipasto che va per la maggiore nella Stazione Spaziale Internazionale pare proprio essere un misto di gamberetti liofilizzati e polvere di salsa di rafano. Sale e pepe liquidi. Chi avrebbe mai immaginato che il sale ed il pepe potessero essere liquidi? Nello Spazio funziona proprio così e non troverete mai la versione granulare, che finirebbe per disperdersi in giro senza neppure arrivare a toccare il piatto. Gelato liofilizzato. Ricetta che nemmeno il ristorante cinese di Cisterna di Latina è mai riuscito a mettere a punto, questo è il dolce per i palati spaziali più esigenti, quelli che non si accontentano della mela in tubetto. La consistenza e l'aspetto sono più vicini a un tofu che a un fiordilatte e chi l'ha assaggiato cita tra i sapori gesso e chewingum. Ma in orbita è quanto di più vicino a un gelato si possa concepire. ISS: raccolta differenziata nello Spazio Houston, abbiamo un problema con la spazzatura! Lo smaltimento dei rifiuti è un problema anche per gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale e la Nasa e la ESA lo risolverà con la tecnologia. Gli abitanti della ISS accumulano periodicamente fino a 2 tonnellate di spazzatura a bordo, per un totale di 12 tonnellate all'anno, che rispediscono ciclicamente a Terra con le navette degli approvvigionamenti. Esempio di spazzatura nello SPAZIO: - I satellite dismessi, una delle modalità previste è quella di far disintegrare i frammenti più piccoli al rientro in atmosfera. L'altra possibilità è trasferire i detriti più grossi in posizioni sicure, chiamate "orbite cimitero". Oltre ai satelliti che hanno terminato la loro vita operativa, in orbita troviamo. - Pezzi di lanciatori e motori, dopo avere portato a destinazione il loro carico, si sono staccati continuando a descrivere per inerzia lo stesso percorso. - Attrezzi sfuggiti di mano agli astronauti, i residui di antiche prove di guerre stellari o di esplosioni accidentali... insomma, una infinità di pezzi piccoli e grossi che vengono amorosamente mappati dai radar di STATCOM, il centro del comando strategico USA che controlla tutti gli oggetti in orbita sia quelli attivi sia i rottami (interi o a pezzi). Si tratta di circa 20.000 oggetti, di dimensioni più grandi di 5-10 cm, ognuno dei quali è un potenziale pericolo per gli astronauti e per gli altri satelliti. Sulle nostre teste gravitano ancora parecchi detriti. A preoccupare sono i più grandi, come appunto la stazione spaziale cinese Tiangong 1, 10 metri e mezzo di lunghezza e 8 tonnellate di massa. In questo caso i resti sono finiti nell'Oceano Pacifico. La NASA, infatti, ha annunciato l'inizio di un programma speciale di riciclo delle materie plastiche sulla Stazione Spaziale Internazionale per il 2018. Una macchina chiamata Refabricator, in pratica una stampate 3D, è al centro di questo nuovo progetto, che permetterà agli astronauti di sciogliere qualsiasi componente in plastica e di stamparne uno nuovo utilizzando lo stesso materiale. SOLUZIONI PER LO SMALTIMENTO RIFIUTI NELLO SPAZIO 1.- L'Agenzia Spaziale Europea studia un satellite di servizio capace di rifornire di carburante i satelliti attivi e di catturare e rimuovere quelli defunti. 2.- L'anno scorso l'Agenzia Spaziale Giapponese ha tentato, senza troppo successo, di dipanare un filo per acchiappare un rottame spaziale. Il filo si è inceppato, ma l'insuccesso di un tentativo non raffredda l'entusiasmo di chi pensa di avere l'idea vincente. 3.- La Nasa vuole mettere a disposizione un compattatore che recupera l'acqua dai rifiuti utilizzando il calore 4.- Soluzione Nasa 'Trash to gas' che converte la spazzatura in gas metano da riutilizzare come propellente per i razzi. 5.- C'è anche una tecnologia che potrebbe consentire di trasformare l'immondizia in uno scudo contro le radiazioni cosmiche. 6.- Una soluzione che il team ASTROBOT (FLL48) propone è che si potrebbe inviare una navicella con un braccio robotico magnetico che potrebbe catturare i detriti metallici per riportarli a terra per lo smaltimento.
 
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