Cono votivo

Cono sumerico

Il cono d'argilla proviene da Lagash, città-stato mesopotamica della fine del III millennio a.C. Su di esso sono tracciati dei segni che appartengono alla più antica forma di scrittura conosciuta, quella cuneiforme, sviluppatasi probabilmente già nel 4000 a, C. L'invenzione di questa scrittura è attribuita ai Sumeri, antica popolazione contadina stabilitasi nella terra fra i fiumi Tigre e Eufrate, chiamata Shumer dai Babilonesi.

Tramandatasi per molti secoli tra le popolazioni dell'Asia occidentale, la scrittura cuneiforme subì una notevole trasformazione nel tempo, passando dall'iniziale scrittura pittorica, dove i segni riproducevano schematicamente gli oggetti, ad una scrittura fonetica, dove i segni rappresentano l'espressione dei suoni, più semplice da riprodurre e da tramandare.

I Sumeri erano organizzati in città-stato rette da principi che agivano come rappresentanti in terra degli dei. Una città-stato molto importante fu Lagash, da cui proviene la maggior parte dei documenti cuneiformi. Gudea fu uno dei suoi principi più noti. Regnò per un ventennio nel XXII secolo a.C. e viene considerato uno dei protagonisti del cosiddetto rinascimento sumerico. A lui sono dedicate parecchie iscrizioni che ne celebrano il sentimento religioso, lo spirito pacifico e le numerose opere pubbliche realizzate durante il suo regno, caratterizzato anche dal prosperare dell'agricoltura e dei commerci con i popoli vicini. La più lunga composizione sumerica a noi giunta, il "Sogno di Gudea", contiene gli ammonimenti del dio Ningirsu, principale divinità di Lagash, per la costruzione e l'inagurazione del suo tempio. Analogo argomento si riscontra nell'iscrizione esposta:

"Per Ningirsu
potente guerriero
del [dio] Enlil
suo sovrano
Gudea
princioe di Lagash
che costruì l'èninnu
tempio di Ninurta
corstruì per lui
il tempio E-PA
il tempio con sette aree"

Ogni città-stato sumerica venerava un proprio dio protettore, a Lagash era venerato Ningirsu, il dio guerriero figlio di Enlil, dio dell'aria e creatore del mondo.

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Dalle Meteoriti ai Dinosauri... all'Uomo
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Alcuni dei reperti in mostra sono stati riprodotti in 3D nei laboratori OpenLab della Fondazione Museo Civico di Rovereto, presso Palazzo Alberti Poja a Rovereto. Grazie a questa tecnologia è possibile anche realizzare stampe 3D degli oggetti: per informazioni, inviare una mail a museo@fondazionemcr.it

Per la visione dei file 3D si consiglia il software MeshLab

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